Settore manifatturiero italiano, numeri promettenti
I dati parlano chiaro, il livello di crescita è quello precrisi per i comparti del settore manifatturiero, bisogna solo mantenere alti gli standard
Si prospetta un periodo con numeri precrisi per il settore manifatturiero italiano. A parlare sono i dati riportati dal Rapporto di Analisi dei settori industriali redatto quest’anno dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e Prometeia. Già dal 2017, come si evince dal rapporto, il settore era in forte crescita, chiudendo il bilancio con un +4,3% a valore ed un +2,9% a prezzi costanti ed ha mantenuto costante la crescita per il 2018. Il consolidamento di tale tendenza ha portato, infatti, a stimare una crescita del +2,1% a prezzi costanti per il 2019, ritornando a quella che era la situazione prima della crisi economica.
Complici dell’andamento positivo sono sicuramente la ripresa del ciclo degli investimenti che ha dato un forte scossone alla produzione interna e l’aumento delle esportazioni, dovuto ad un cambiamento dell’assetto delle imprese, le quali sono diventate più competitive sul mercato migliorando le proprie tecnologie ed optando per una selezione del capitale umano sempre più capillare.
Capofila della crescita del settore è il comparto della meccanica, con un tasso di crescita a prezzi costanti pari al +4,2% e che da sola coprirà 11 dei 25 miliardi del surplus previsto (alimentate, bevande e farmaceutica gli altri).
Forte crescita si prospetta anche per i comparti Autoveicoli e moto (+2,3%), Farmaceutica (+2,2), Elettrotecnica (+2,2%), Prodotti in metallo (+2,3%). In generale, comunque, si sta avendo una forte propensione verso la manifattura; aziende che, come ad esempio General Cessioni, si occupano di intermediazione immobiliare aziendale, infatti, riportano un significativo aumento nella compravendita di aziende di settore.
Il segreto, a quanto pare, è quello di continuare a mantenere alti gli standard per poter essere sempre più competitivi nello scenario internazionale.
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